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CANZONI TRISTI

CANZONI TRISTI

20,00 €
FRIDA MISUL

Questo volume presenta per la prima volta un complesso di testi, straordinari per ricchezza e precocità, dell’ebrea livornese Frida Misul, deportata e scampata alla Shoah. Della Misul si conoscevano tre canzoni, cantate clandestinamente in Lager, e due versioni a stampa del diario della deportazione, risalenti al 1946 e al 1980. Qui si pubblica l’inedito taccuino steso da Frida subito dopo la sua liberazione (Theresienstadt, 9 maggio 1945) e continuato sino al rientro in Italia (24 luglio 1945). La passione di Frida per la musica, coltivata a Livorno prima dell’arresto, la porta a fare del canto uno strumento di difesa e di ribellione rispetto alla micidiale realtà del Lager. Troviamo qui ben sedici canzoni da lei riscritte, sulla musica del canto ebraico Hatikvà e delle più note canzoni italiane degli anni ’30-primi ’40 (Mamma, Muraglie, Torna Piccina, La Piccinina, Il voto, Vivere, La Torre di Pisa ecc.). Tra le Canzoni Tristi, che parlano della vita e della morte in Lager, e quelle dell’Attesa per il rientro in Italia si trova Il mio Diario e la mia Prigionia. Con tutta la forza della testimonianza immediata Frida racconta il suo doloroso e strenuo percorso da Livorno a Fossoli ad Auschwitz (ove entra il 23 maggio 1944) e quindi a Wilischthal, in un Lager al servizio dell’industria militare tedesca, fino a Theresienstadt in Boemia, ove viene liberata dall’esercito sovietico. Un’ampia introduzione delinea il contesto di questa vicenda di oppressione e liberazione, offrendo gli elementi per apprezzare i testi di Frida nella loro drammaticità documentaria e nella loro veste linguistica di genuino carattere «italiano popolare».