SIGMUND SHLOMO FREUD
22,00 €
FRANCA FELIZIANI KANNHEISER
L’autrice affronta il tema
dell’ebraicità di Sigmund Freud e della psicoanalisi, partendo dall’ipotesi che
molti assunti e metodi di questa scienza siano profondamente connessi a una Weltanschaung
ebraica e a metodi di approccio alla realtà tipici di questa cultura. Vengono
così analizzati: l’ambiente familiare di Freud in quanto humus
della sua identità ebraica, e, in particolare, la figura di Kallamon Jacob
Freud e il rapporto che ha legato il figlio al padre, segnandone la vita e
l’opera; i fermenti culturali nella Vienna fin de siècle che trovarono, tra i protagonisti,
molti intellettuali ebrei e che segnarono profondamente il cammino umano e
intellettuale di Freud; l’ambiente di formazione universitario e professionale
in cui inizia a germogliare la psicoanalisi.
Partendo dall’autocoscienza di Freud
riguardo al suo essere contemporaneamente ebreo e un ebreo senza Dio, si
prendono in esame alcuni tratti dell’ebraicità di Freud, soprattutto il suo
sofferto rapporto con la religione dei Padri, simboleggiato dalla dinamica
conflittuale che suscita in lui la figura del Mosè, immagine del Padre e della
sua Legge.
Si tocca, infine, il cuore della
ricerca, mettendo a confronto il metodo e le strutture essenziali della
psicoanalisi con quelle del pensiero e della tradizione ebraici. A tal fine, si
prendono in esame alcuni temi di grande rilevanza per entrambi i campi oggetto
dell’indagine: la memoria e l’oblio, la parola e la narrazione, il sogno, il
concetto di anima, il ruolo dell’eros.
Attraverso questo confronto si cerca di
dimostrare che l’ebraicità della psicoanalisi risiede soprattutto nel metodo
del suo fondatore: la passione per l’interpretazione di Freud affonda, infatti,
le proprie radici nella devota fatica dei mille e mille scrutatori e
“masticatori” della Torah
che, attraverso il gioco delle associazioni e dei rimandi, rivelano e svelano
ciò che è celato dal contenuto manifesto.