DISCORSI PER LE FESTIVITÀ
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SAMUELE COLOMBO
Samuele Colombo era la vera tempra
dello studioso, ma dello studioso di vedute larghe, come era convinto dovesse
essere l’ebreo conscio della divinità e perciò della superiorità della propria
religione, che nulla ha da temere dall’imporsi di nuove idee o dalla
divulgazione di nuove scoperte nel campo della scienza, della storia,
dell’archeologia. Tutte le manifestazioni del pensiero, le dottrine più varie,
le teorie più disparate, avevano in lui un giudice spassionato e sereno,
disposto sempre a riconoscere il buono e il giusto dovunque si trovasse. Se
anche in mezzo agli errori e ai fuorviamenti altrui gli fosse capitato di
cogliere qualche sprazzo dell’eterna verità, non mancava di notarlo e di
compiacersene. Simile anche in questo al suo e nostro grande maestro Benamozegh
che leggeva avidamente giornali, riviste, libri che si venivano pubblicando,
pronto a ricopiarne nelle rubriche alfabetiche che teneva sempre a portata di
mano i passi nei quali trovava conferma o analogia con le idee che gli erano
care e per le quali combatteva.
(Alfredo Sabato Toaff)